
Articolo di: Franco Giubilei
Pubblicato il: 17 aprile 2016 su La Stampa
Permalink: https://www.lastampa.it/2016/04/17/societa/trapani-zaini-e-macchine-fotografiche-in-prestito-nasce-a-bologna-la-prima-oggettoteca-ditalia-eVXdqEoa7Gm5dv8sQLwKgP/pagina.html
La prima “oggettoteca” d’Italia, nel senso di una biblioteca dove invece dei libri gli utenti vanno a prendersi in prestito gratuitamente degli oggetti di uso comune, è appena nata a Bologna sotto la scalinata tardo-ottocentesca del Pincio, la Montagnola, dove la gente trovava rifugio dai bombardamenti alleati dell’ultima guerra. Si chiama Leila e si ispira dichiaratamente a un’esperienza analoga (e omonima) sviluppata a Berlino nel 2011, un progetto open source descritto in tutti i dettagli su internet, in modo che chiunque possa copiarlo e farlo proprio: «Un anno fa ho mandato mail a una cinquantina di amici in cui chiedevo loro se erano disposti a mettere un oggetto in condivisione – racconta Antonio Beraldi, 35 anni, che insieme alla sua compagna, Francesca Gioia, ha curato il progetto -. La risposta è stata buona, poi il Comune e il quartiere San Vitale hanno dato il loro appoggio e il resto è venuto grazie all’impegno gratuito dei volontari, dato che di soldi non ce n’erano e non ce ne sono: un ragazzo ha fatto il sito, un altro si occupa di fund raising, un altro ancora della parte grafica».
E se si rompe o si perde? «La persona, al momento del prestito, firma un impegno a ripararlo o a ricomprarlo, esattamente come farebbero due amici. Se poi qualcuno proprio si comporta male e lo ruba, la quota associativa serve a costituire un fondo di garanzia con cui risarciremo il proprietario». Il progetto funziona, convince e si sta diffondendo in Europa: punti Leila sono stati già aperti a Vienna, Innsbruck, Lipsia, e un altro sarà avviato a Copenaghen. «Per quest’ultimo faremo noi da tutor, così come hanno fatto con noi da Berlino quando abbiamo pensato di aprire a Bologna».
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